Il governo di Tokyo: siamo pronti a intervenire

Roma, 15 apr. (askanews) – Lo yen si è indebolito ulteriormente oggi, scendendo al valore più basso da giugno 1990, mentre il governo di Tokyo ha lanciato segnali di essere pronto a intervenire a sostegno della valuta.

Un dollaro è arrivato oggi a valere 154,43 yen, il valore più alto da quasi 34 anni a questa parte. Questo in un contesto che vede i mercati in attesa di capire la tempistica dei tagli di tassi d’interesse della Fed, con i dati delle vendite al dettaglio Usa che suggeriscono un ritardo della fine di politica restrittiva fino a setttembre, a causa anche dell’escalation delle tensioni in Medio Oriente.

“Stiamo monitorando da vicino gli sviluppi e prenderemo tutte le misure necessarie”, ha detto il ministro delle Finanze nipponico Shunichi Suzuki, secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa Kyodo.

Lo yen rimane sotto pressione nonostante il primo rialzo del tasso di interesse della Banca del Giappone in 17 anni a marzo, dopo che la banca centrale è diventata più fiduciosa sulla probabilità di raggiungere il suo obiettivo di inflazione del 2% nonostante i recenti aumenti salariali.

Il fenomeno dello en-yasu (yen debole) fa lievitare i costi di importazione di una serie di beni, dall’energia e le materie prime al cibo, per il Giappone, che è paese povero di risorse, portando ad una maggiore inflazione in patria. Il conflitto in Medio Oriente ha fatto salire i prezzi del greggio e ha pesato sui mercati azionari. Ha inoltre contribuito ad aumentare l’attrattiva del dollaro come bene rifugio.

La valuta giapponese si è fortemente deprezzata anche rispetto alla moneta unica europea, con un record di 164,44 yen per un euro.

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