Senatore Tosato inviata a valutare correzione del testo in sede di riformulazione

Roma, 10 apr. (askanews) – Il senatore della Lega, Paolo Tosato, durante la dichiarazione di voto sull’articolo 4 del ddl sul premierato, ha sollevato dei dubbi di interpretazione sulla norma così come risulta dopo la decisione di eliminare l’aggettivo “volontarie” dalle ipotesi di dimissioni del presidente del Consiglio. L’esponente del Carroccio ha infatti invitato il governo, visto che ci sarà una riformulazione per l’aula, ha specificare soprattutto cosa può accadere in caso di mancata fiducia su un provvedimento. A suo giudizio, infatti, non è detto che il premier si debba dimettere.

“La situazione di mancato voto di fiducia – ha sottolineato – è diversa dalle dimissioni volontarie e non è esplicitata la procedura. I protagonisti sono due: il governo e il Parlamento. Noi abbiamo contemplato il caso della revoca della fiducia con mozione motivata, poi c’è il caso di dimissioni del governo date dalle più svariate circostanze, ma non ravvedo in queste due situazioni quella sulla crisi per mancanza di voto di fiducia su un atto. Non è detto che si debba dimettere, perché è eletto dal popolo. Rimane la dubbia l’interpretazione del testo. Può essere un semplice incidente di percorso o una vera crisi di maggioranza. Così come scritto mantiene una lacuna. Secondo me il testo va scritto in modo che la mancata fiducia su un atto non sia riconducibile alla mozione di sfiducia. Se invece si ritiene che sia automatica la dimissione, ho dei dubbi. E’ un premier eletto dal popolo, in caso di incidente va avanti, se non c’è mozione motivata”.

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