Conto alla rovescia per la comunicazione obbligatoria all’Agenzia delle Entrate per ottenere le detrazioni a partire dalla dichiarazione dei redditi del 2023. C’è tempo fino al 31 marzo per seguire l’unica strada per “vendere” il credito alle banche o alle società specializzate che si occupano dei crediti derivanti dai lavori del Superbonus.

L’unica possibilità per recuperare il credito, purché sufficientemente ampio, cioè se hanno IRPEF sufficiente a compensarlo, è di detrarlo, a partire dalla dichiarazione dei redditi del 2023 e per i successivi quattro (nel caso del Superbonus) o dieci anni (nel caso degli altri bonus edilizi).

CHI PUO’ CEDERE IL CREDITO

Attualmente è impegnativo vendere alle banche i crediti d’imposta accumulati. Inoltre, mancano solo pochi giorni al 31 marzo. Inoltre, per assegnare il credito, il tecnico dovrà inviare una comunicazione all’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA) entro il 24 marzo 2023, relativo al lavoro svolto entro il 31 dicembre 2022.

LE MODIFICHE LEGISLATIVE ATTESE PER LA CESSIONE DEL CREDITO

Importanti novità potrebbero verificarsi anche in merito alla cessione dei crediti in essere. Il decreto sui bonus edilizi potrebbe subire modifiche in sede di conversione in legge (il provvedimento dovrebbe arrivare alla Camera il 27 marzo, e in questi giorni si voterà sugli emendamenti).

Una possibilità al vaglio è quella di poter comunicare entro il 31 marzo 2023 le opzioni per la cessione del credito e gli sconti per lavori eseguiti nel 2022, anche per chi non ha ancora formalizzato un contratto con un acquirente. Inoltre, la possibilità di l’assegnazione del credito potrà essere mantenuta anche per alcune opere che verranno realizzate nel 2023, come il bonus sismico nelle regioni del Centro Italia colpite da terremoti e per alcune categorie, come le Onlus o l’Istituto Autonomo per la Alloggi popolari (IACP).

Annapaola Voto

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