Torino – Il carcere, la guerra, la propaganda e la scelta di parlarne attraverso la musica. Così la cantautrice napoletana Assia Fiorillo, ha voluto utilizzare l’occasione di esibirsi a Moncalieri in duo con il chitarrista Daniele Palladino, durante l’evento dedicato al cantautore Gianmaria Testa, per stare nell’attualità con la forza e la poesia della musica. E così si è aggiudicata il premio dedicato al cantautore piemontese spuntandola tra i 5 finalisti. L’evento si è tenuto alle Fonderie Limone, nell’ambito del Festival Moncalieri Legge, curato dal circolo culturale Saturnio in collaborazione con Produzioni Fuorivia. La giuria è stata presieduta da Eugenio Bennato ed era composta dalla giornalista Alessandra Comazzi, Paola Farinetti Produzioni Fuorivia e moglie di GianmariaTesta, Luigi Giachino compositore del Conservatorio di Genova, Paolo Lucà FolkClub

Torino, Stefano Senardi discografico, Patrizio Trampetti cantautore ed Enzo Vizzone discografico.

Il Brano vincitore è “Io sono te” (prodotto da Max D’Ambra), colonna sonora del documentario Caine di Amalia De Simone, girato interamente in due carceri femminili e andato in onda su RaiTre (disponibile su Rai Play). Il brano è stato scritto insieme alla giornalista e alle detenute durante le riprese del lavoro giornalistico di cui Assia e le donne detenute sono protagoniste.

“Avere la possibilità di condividere la propria musica in contesti così belli ed importanti è sempre una grande emozione. A maggior ragione se il brano scelto per partecipare al Premio è un brano come “Io sono te” che racconta un punto di vista normalmente invisibile o ignorato: quello delle donne detenute. – spiega Assia Fiorillo – Ho provato, per quanto potessi, a creare un ponte, trascorrendo molte ore con loro, sono stata nelle loro celle e talvolta ho passeggiato tra le quattro mura dell’ora d’aria insieme a loro. Scrivere quel brano è stato un tentativo di portare luce a queste vicende e ogni volta che “Io sono te” approda in contesti come il premio Gianmaria Testa penso che un po’ ci sono riuscita.Credo che la musica possa avere anche una funzione sociale importante. Può essere davvero in grado, grazie alla sua forza catartica, di scuotere le coscienze e in questa direzione è andata anche la mia scelta del secondo brano da cantare stasera.Bisognava scegliere un brano di Gianmaria Testa e pur essendocene diversi che mi sarebbe piaciuto cantare, ho sentito come inevitabile la mia scelta. Ce n’è stato uno che aveva delle parole così profonde e profetiche che mi si sono attaccate addosso e, nonostante la difficoltà di un brano che immaginavo avrebbe potuto cantare solo lui.

Assia, di cui da poco è uscito il cd che porta il suo nome, era l’unica donna tra i finalisti del premio: “Sono fiera di declinare al femminile ispirazione e punto di vista in un panorama come quello italiano in cui la maggior parte delle canzoni cantate dalle donne sono scritte dai maschi e vincere è una soddisfazione in più, per questo sono grata agli organizzatori del premio e alla giuria”.

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