Parte una fase di studio, ma non tutti nel governo sono d’accordo

Roma, 2 mag. (askanews) – Il Giappone sta considerando di seguire la strada già tracciata dall’Unione europea, creando una regolamentazione più cogente sullo sviluppo dell’Intelligenza artificiale (Ia).

Al momento il Giappone ha consentito alle aziende di autoregolamentarsi sulla base su linee-guida governative. Tuttavia – a quanto scrive oggi Nikkei – il consiglio strategico sull’Ia del governo avvierà discussioni a maggio sulla creazione di un quadro legale.

Le discussioni copriranno i pro e i contro delle leggi e dei regolamenti che circondano lo sviluppo dell’Ia. Saranno analizzati le regole negli Stati uniti e il nuovo regolamento adottato dall’Europa, per poi procedere alla definizine di un quadro di norme per il Giappone.

Il consiglio baserà la sua discussione su un progetto messo insieme dal Partito liberaldemocratico (Ldp) – la formazione di maggioranza che esprime il primo ministro Fumio Kishida – a febbraio.

La regolamentazione sarebbe soprattutto incentrata sugli sviluppatori di modelli linguistici su vasta scala – come ChatGPT di OpenAI – con verifiche di sicurezza, regolari rapporti di conformità da presentare da parte delle compagnie e la possibilità che vengano imposte sanzioni.

Uno degli elementi che la politica giapponese deve ancora ben definire è quali saranno i soggetti che dovranno adeguarsi. In particolare, al momento si parla di sviluppatori su grande scala, ma quanto grande e che ne sarà di progetti più limitati, è tutto ancora da chiarire.

L’idea è quella d’inserire la nuova regolamentazione all’interno del documento di politica economica che verrà elaborato a giugno presentato alla sessione regolare della Dieta del 2025.

Tuttavia, all’interno del governo ci sarebbero anche posizioni di cautela rispetto alla possibilità di superare il sistema dell’autoregolamentazione per passare a norme cogenti, dopo che aziende come Google hanno messo in guardia contro eccessive regolamentazioni perché potrebbero ostacolare l’innovazione nel campo dell’Ia generativa.

L’Ue ha il suo regolamento a marzo, mettendosi all’avanguardia nella normazione della materia, ma suscitando anche alcuni mal di pancia tra gli operatori del settore. Dal canto loro, gli Usa – veri dominatori di questa fase dello sviluppo dell’Ia – hanno reso obbligatorie valutazioni di sicurezza per alcuni sviluppatori di IA con un ordine esecutivo presidenziale. Anche la Cina ha assunto alcune misure per vietare lo sviluppo di Ia generativa nella misura in cui essa minacci la sicurezza nazionale.

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