Sul tavolo origine alimenti, danni ungulati, contraffazione, acqua

Roma, 29 apr. (askanews) – Una giornata di impegno e mobilitazione da Nord al sud del Paese. Domani, 30 aprile, oltre 50mila agricoltori della Coldiretti si riuniranno in 96 assemblee in tutta Italia per discutere delle sfide e delle opportunità che il settore agricolo sta affrontando e costruire, partendo dalla base, le prossime battaglie che vedranno Coldiretti impegnata nei mesi che verranno in vista anche delle elezioni europee.

Tra i temi al centro degli incontri ci sarà la necessità di garantire trasparenza sull’origine degli alimenti con la raccolta di un milione di firme per promuovere una legge europea che imponga l’indicazione chiara dell’origine su tutte le etichette alimentari. “Non è più tollerabile assistere a scene come quelle vissute durante la protesta al Brennero una settimana fa – spiega in una nota Coldiretti – dove si è visto giungere prosciutti, concentrato di pomodoro, frutta e verdura che, dopo l’ultima trasformazione, diventavano sostanzialmente prodotti italiani, con le importazioni di cibi stranieri che hanno raggiunto nel 2023 il massimo storico. L’eliminazione del codice doganale per l’origine dei prodotti alimentari deve essere una priorità”.

Domani si parlerà anche di proteggere il territorio dall’invasione della fauna selvatica incontrollata con la necessità di interventi immediati per salvare il patrimonio agroalimentare nazionale sempre più sotto assedio. “La proliferazione di specie come i cinghiali sta mettendo a rischio le coltivazioni e la sicurezza nelle campagne italiane – sottolinea l’associazione agricola – Chiediamo misure urgenti per contrastare queste minacce. Ai danni alle coltivazioni si aggiungono quelli causati dalla peste suina africana che proprio i 2,3 milioni di cinghiali oggi presenti sul territorio nazionale stanno diffondendo nelle campagne, mettendo in pericolo gli allevamenti suinicoli sul territorio e, con essi, un settore che tra produzione e indotto vale circa 20 miliardi di euro e dà lavoro a centomila persone”.

Verranno infine affrontate tutte le questioni ancora aperte in Europa, legati alle richieste contro le importazioni sleali, il falso made in Italy o quella per la richiesta di un piano invasi, fino ad arrivare alla moratoria dei debiti a favore delle aziende agricole che hanno investito e che in questi ultimi due anni hanno subito l’aumento dei tassi di interesse e forti problemi reddituali.

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