Quagliano: Pesano costi, mancanza incentivi e dubbi su valore usato

Milano, 18 apr. (askanews) – Le cause della frenata del mercato dell’auto europeo a marzo (Ue+Efta+UK -2,8% a 1,38 mln di unità) di marzo vengono indicate dai principali commentatori europei nella debolezza della domanda dei privati, che appaiono fortemente penalizzati dagli aumenti di prezzi degli ultimi anni, ma anche nella frenata nelle immatricolazioni di autovetture elettriche (BEV). Così in una nota il Centro Studi Promotor. A marzo 2024 le immatricolazioni di auto elettriche nell’area sono state infatti 196.411 contro le 220.778 di marzo 2023, con un calo dell’11% dovuto anche a contrazioni particolarmente significative in Germania (-28,9%) e in Italia (-34,4%). Resta positivo invece il bilancio del mercato nel primo trimestre: +4,9% a 3,4 milioni di auto, anche se rimane lontano dai livelli pre-Covid del 2019: -18,1%.

Il mercato dell’auto elettrica (bev), prosegue Csp, appare sempre più fortemente condizionato dalla presenza e dall’entità di incentivi all’acquisto, anche se incominciano a manifestarsi perplessità a livello del pubblico sulla opportunità delle scelte politiche dell’Unione Europea e del Regno Unito sulla transizione energetica nel settore della mobilità e ciò anche perché nel resto del mondo si prevedono incentivi all’auto elettrica, ma al momento non si prevede la messa al bando dei motori a combustione interna.

Per quanto riguarda in particolare l’Italia che in marzo ha accusato un calo di immatricolazioni di auto elettriche del 34,4%, il presidente di Csp Gian Primo Quagliano sostiene che “sulla domanda sta influendo certamente l’attesa dei nuovi incentivi ripetutamente annunciati dal Governo, ma non ancora operativi. E in ogni caso forti perplessità stanno emergendo sulla tenuta delle quotazioni delle auto elettriche usate, che non beneficiano (o non beneficiano ancora) di incentivi. A ciò si aggiunge poi ovviamente la nota circostanza che l’auto elettrica, per il suo costo elevato, senza incentivi generosi al momento non è alla portata della maggioranza degli automobilisti italiani”.

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