Convegno a Vinitaly con Bosco, Cantele e Pentassuglia

Roma, 15 apr. (askanews) – Cresce l’export del vino pugliese anche nel 2023 del +5%, nonostante i violenti attacchi di peronospora, l’aumento dei costi di produzione e il gap logistico per i trasporti. E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti Puglia, diffusa a Vinitaly durante l’incontro con gli operatori del settore nello Spazio della Regione Puglia, al quale hanno partecipato tra gli altri Domenico Bosco, Responsabile dell’Ufficio Vitivinicolo di Coldiretti Nazionale, Gianni Cantele, componente della Consulta Vitivinicola Nazionale di Coldiretti e l’assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia.

Il principale mercato estero dei vini pugliesi è rappresentato dall’UK con il 39,7% dell’export – spiega Coldiretti Puglia – seguito da Albania con +28%, Paesi Bassi +22,2%, Francia con +15,2%, Germania con +10,5% e Stati Uniti con +6,5%, mentre i vini pugliesi perdono quota in Cina con -34,9%, Svezia con -22,9% e Svizzera con -10,2%.

“La contrazione dei volumi di vendita – afferma Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Puglia – e le fluttuazioni dei prezzi di mercato in un’annata già critica stanno riducendo considerevolmente i margini aziendali, con il serio rischio di avere una negativa forte ripercussione sui produttori”, spiega Cavallo nell’aggiungere che l”impennata del costo del vetro cavo per le bottiglie, con un aumento che ha raggiunto il +58% negli ultimi due anni, si aggiunge al pesante gap logistico nazionale e frena l’export del vino Made in Italy nel mondo”.

“Al contempo cresce l’appeal del Vigneto Puglia con il valore fondiario che aumenta del 6,3%, con i fenomeni inflazionistici che rilanciano la terra come bene rifugio, in uno scenario in cui i conflitti hanno accelerato il fenomeno del ritorno alla terra e maturato la convinzione comune che le campagne siano capaci di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale”, ha aggiunto Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia.

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