“Oltre un milione di morti all’anno in tutto il mondo. È sufficiente questo numero per spiegare anche ai più distratti perché il tumore polmonare è una neoplasia caratterizzata da un drammatico impatto sociale”, spiega la giornalista e divulgatrice scientifica Olga Fernandes.

In Italia sono oltre 40mila le persone che si ammalano ogni anno, delle quali solo il 25% risulta operabile.

“Fin qui le cattive notizie”, continua la Fernandes, che continua “Quelle buone invece dicono che negli ultimi anni sono stati compiuti importanti progressi scientifici nella conoscenza di questa neoplasia, risultati che hanno reso possibile una sua migliore caratterizzazione molecolare e, soprattutto, l’impiego di terapie personalizzate, anche grazie alla disponibilità di nuovi farmaci biologici e dell’immunoterapia”.

Ed è questo il centro del convegno “L’oncologia polmonare nel 2024: evoluzione o rivoluzione terapeutica?” che ha visto come responsabile scientifico Alessandro Morabito, direttore della Unità operativa complessa di Oncologia clinica sperimentale toraco-polmonare dell’Istituto tumori Fondazione “Pascale” di Napoli.

Nel corso del convegno sono stati presentati e ripercorsi i maggiori progressi che hanno rivoluzionato il trattamento del carcinoma polmonare negli ultimi 15 anni.

“La disponibilità di farmaci a bersaglio molecolare, di immunoterapici e di chemioterapici di nuova generazione”, spiega Alessandro Morabito “ha consentito infatti di migliorare considerevolmente la sopravvivenza e la qualità di vita dei pazienti affetti da questa malattia, a patto che sia effettuata una diagnosi «precisa».

Questo significa non solo avere informazione sul nome della neoplasia, ma anche sul suo «assetto molecolare», e cioè ottenere una specie di «carta d’identità» del tumore che consenta all’oncologo di scegliere la terapia più appropriata per il paziente che ha di fronte”.

Nel corso di questi 15 anni l’Oncologia Polmonare del Pascale ha partecipato a molti degli studi con questi nuovi farmaci ed ha sviluppato una esperienza crescente nei trattamenti integrati (chirurgia, radioterapia, terapie loco regionali e sistemiche), grazie anche all’attività del suo gruppo multidisciplinare operativo dal 2011, con un numero di oltre 4500 casi discussi fino ad oggi.

Durante il convegno è stato dato inoltre ampio spazio all’importanza della comunicazione col paziente, ma anche con i media al fine di una responsabile ed efficace divulgazione scientifica.

Fondamentale a tal proposito una riflessione sulla comunicazione affidata a Olga Fernandes: “Molto si sono evolute nel tempo e fondamentali sono oggi la comunicazione fra Università e Centri di Ricerca, quella fra medico e paziente e quella verso il pubblico generico.

In primo luogo, sono fondamentali le occasioni di scambio di informazioni di alto livello, come il convegno in corso in questi giorni, in cui si fa il punto sui progressi realizzati e si tracciano le rotte che guideranno gli sviluppi futuri”.

“In secondo luogo, la maniera in cui i medici comunicano la situazione al paziente”, prosegue la Fernandes, “è cambiata, si è evoluta. La persona deve essere sempre al centro delle attività, va accompagnata nel percorso di cura, va resa protagonista della lotta che combatte contro la patologia. Il paziente dismette così il ruolo passivo di ammalato per diventare un alleato del medico.”

“Da ultimo,” chiude Olga Fernandes, “La ricetta di base per la divulgazione è di ridurre elementi complessi in termini accessibili ai non esperti, mantenendo rigore e coerenza scientifica. È così che si completa il ciclo di comunicazione medico-scientifica, coinvolgendo con l’informazione tutti gli attori in gioco”.

In conclusione, una moderna oncologia polmonare richiede multidisciplinarietà, medicina di precisione, trattamenti integrati, appropriatezza prescrittiva e adeguata comunicazione.
Al convegno hanno preso parte esperti e specialisti del settore, tra cui Nicola Normanno, Cesare Gridelli, Edoardo Mercadante, Paolo Muto, Andrea Ardizzoni, Floriana Morgillo e Roberto Bianco.

Il convegno è stato introdotto dal Direttore Sanitario del “Pascale” Maurizio Di Mauro e dal Direttore Scientifico Alfredo Budillon.

Alessandro Morabito

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