“Non metta a ordine del giorno 12 settembre ammissibilità quesiti”

Milano, 7 set. (askanews) – “Faccio un appello, la destra si fermi, non metta all’ordine del giorno della seduta del 12 settembre l’ammissibilità dei quesiti dei referendum regionali sulla sanità e apra un dialogo con il comitato promotore, come prevede la legge. Bocciare i quesiti a maggioranza sarebbe un atto di grave arroganza politica, un bavaglio inaccettabile ai cittadini che hanno diritto di esprimersi su un tema fondamentale per la loro vita. Oltretutto, sarebbe una forzatura della legge che aprirebbe la strada a ricorsi”. Così il capogruppo del Partito democratico in Regione Lombardia, Pierfrancesco Majorino.

L’intervento arriva a pochi giorni dalla seduta nella quale il presidente del Consiglio regionale, Federico Romani, sarebbe intenzionato a mettere all’ordine del giorno la valutazione di ammissibilità dei referendum regionali sulla sanità, volti a cancellare le parti della riforma Fontana-Moratti. Nel mirino dei promotori della consultazione ci sono, in particolare, le norme che statuiscono l’equivalenza tra sanità pubblica e sanità privata in Lombardia. La bocciatura dei quesiti bloccherebbe i referendum sul nascere, ancora prima della raccolta firme.

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