“Con 2,3 mln di ha coltivati e 82mila produttori siamo al top in Ue”

Milano, 7 set. (askanews) – In Italia la superficie agricola utilizzata (Sau) destinata a biologico in Italia ha raggiunto il record storico di 2,3 milioni di ettari (+7,5%) pari a quasi ad un campo su cinque (19%) del totale con oltre 82mila produttori agricoli, il numero più elevato tra i Paesi dell’Unione Europea. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti presentata in occasione del Sana, il Salone internazionale del biologico e del naturale con il presidente nazionale Ettore Prandini e i cuochi contadini di Campagna Amica allo stand C13 padiglione 30 della Fiera di Bologna.

I terreni coltivati a biologico sono destinati per il 43% a seminativi come grano, orzo e avena, per il 28% da superfici a prati e pascoli per l’allevamento, per il 24 % da colture permanenti come frutteti, oliveti e vigneto per il 2,5% a ortaggi. Un risultato che, secondo l’analisi di Coldiretti su dati Osservatorio Sana-Nomisma 2023, spinge i consumi in Italia dove il valore del mercato interno dei prodotti biologici sale a quasi 5,5 miliardi, con una crescita del +9% nel 2023 rispetto allo scorso anno. Trequarti dei consumi interni, pari a oltre 4,2 miliardi, sono concentrati in ambito domestico e il resto riguarda la ristorazione dove si assiste a una crescita tumultuosa del +18% nell’ultimo anno (con fine a luglio).

Il successo del biologico italiano e da filiera corta è confermato anche dalla riduzione delle quantità di prodotto biologico importate dall’estero. Si registrano in tutto il 2022 meno importazioni rispetto all’anno precedente per oli e grassi vegetali (-31%), colture industriali (-26%) e cereali (-22%), secondo l’ultimo “Rapporto Bio” in cifre. “L’obbligo di scrivere in etichetta l’origine della materia prima e la volontà di valorizzare prodotti a km zero da parte dell’industria e dei consumatori, sta favorendo la costruzione di filiere biologiche nazionali” prosegue Coldiretti, sottolineando che “il logo nazionale del biologico Made in Italy previsto dalla legge di settore, e la possibilità di realizzare importanti contratti di filiera anche per il biologico, contribuiranno ulteriormente ad uno sviluppo sempre più sostenibile delle filiere agroalimentari”. In questo scenario è nata Coldiretti bio, associazione di imprese ed esperti del settore, per contribuire a una transizione green sempre più sostenibile e a una valorizzazione del bio nel piatto.

I risultati ottenuti dall’agricoltura biologica contribuiscono a fare dell’agricoltura italiana la più green d’Europa, con 5.547 specialità ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni censite dalle Regioni, 319 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario, 526 vini Docg, Doc e Igt, 25mila agriturismi e 15mila agricoltori coinvolti in circa 1.200 “farmers market” di “Campagna Amica”.

“Il biologico sta già dimostrando di essere una risposta alle sfide attuali per una maggiore sostenibilità economica ambientale e sociale” ha dichiarato la presidente di Coldiretti Bio, Maria Letizia Gardoni, sottolineando che “è necessario però ricentrarlo nella sua dimensione agricola, legarlo saldamente al territorio di produzione ed affrontare un processo di evoluzione nel sistema di certificazione che possa essere sempre di più garante di un modello produttivo attento all’ambiente e alle persone di cui le aziende agricole italiane sono da tempo protagoniste”.

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