CASALNUOVO – Si infiamma la polemica che ha investito la città di Napoli dopo da decisione di rispedire al mittente la statua del “Pibe de oro” realizzata dallo scultore napoletano Domenico Sepe in occasione dell’anniversario della morte di Diego Armando Maradona.

La statua, un bronzo di spessore, realizzata dal maestro Sepe fu donata alla città proprio in occasione della triste ricorrenza ad un anno dalla dipartita del più grande calciatore del mondo.
Una macchina di solidarietà si è mossa intorno all’artista che ha saputo di questa decisione del Comune di Napoli perché allertato da un giornalista. Tifosi, curiosi e sindaci di tanti paesi tra cui Afragola, Casalnuovo, Grangnano, si sono proposti all’acquisto e all’esposizione dell’opera sul suolo cittadino di loro appartenenza ma finora alcuna decisione è stata presa, anzi, «Lunedì terrò una conferenza stampa al gran Caffè Gambrinus – le parole di Sepe raggiunto al telefono dalla nostra redazione – e spiegherò alla stampa per dovere e rispetto di tutti i tifosi la mia decisione, sono sconcertato, deluso ed amareggiato che un lavoro di tale valore affettivo venga vanificato con un secco ritorno a casa, oltretutto tra qualche giorno sarò a Vicenza ad inaugurare la statua di Paolo Rossi un grande campione e dovrò portarmi al nord un peso sulle spalle atroce di una scelta, strana, fatta dal Comune di Napoli».

Di Aniello D'Antonio

Classe ‘83 diplomato in ragioneria. Lavoro in una pasticceria a Portici, attività che ho ereditato dai miei zii. Oltre alla mia famiglia amo lo sport che seguo fin da piccolissimo grazie a mio padre che mi ha trasmesso questa passione soprattutto per il calcio, ma ammiro molto anche il ciclismo. Mi piace parlare di calcio, discutere e confrontarmi con tifosi di altre squadre sempre con rispetto. In fondo è un gioco! 😉

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