Processo Simone Frascogna, mamma Natascia: “Otterremo giustizia. Non perdono”

CASALNUOVO – Ha avuto inizio la mattina del 10 giugno il processo agli assassini di Simone Frascogna, ragazzo di Casalnuovo ucciso lo scorso 3 novembre a sangue freddo con 9 fendenti in pieno centro. Il giudizio si terrà in tutte le sue tappe alla Corte d’Assise di Napoli fino alla sentenza finale attesa dalla famiglia di Simone nel minor tempo possibile.

Mamma Natascia dopo la prima udienza è intervenuta ai microfoni di CanaleUno, in diretta con l’editore Mario Pelliccia, affermando che lotterà fino all’ultimo per la giustizia di suo figlio: «Il percorso sarà duro, un percorso di giustizia che porteremo avanti in memoria di Simone. Non chiediamo vendette. Siamo una famiglia che chiede solo giustizia per Simone Frascogna. Nessuna condanna riporterà Simone a casa. Qualunque essa sia. E’ giusto che le leggi siano severe per gli assassini. Nessun essere umano ha il diritto di togliere la vita ad un altro essere umano. E’ Dio che decide questo. Non sappiamo quando finirà questo processo. So con certezza che i miei occhi in quel tribunale saranno quelli di mio figlio Simone. Ci auguriamo che il processo abbia breve durata. Il Comune di Casalnuovo per la prima volta si costituisce parte civile per un omicidio. Insieme alla fondazione POLIS e agli avvocati otterremo giustizia».

Non sono mancate le specifiche tecniche del caso con l’intervento legale dell’avvocato della famiglia Frascogna Antonio Pelliccia: «Abbiamo verificato la regolarità delle notizie relative al processo. Si è proceduto alla costituzione delle parti civili ai danni dell’assassino di Simone. Ad affiancare le persone offese ci sarà anche l’associazione Polis così come il Comune di Casalnuovo di Napoli. Il processo inizierà a decorrere dal 15 luglio. Abbiamo proceduto alla formulazione delle richieste di prova. E’ stato importante che dalle parole si è passato ai fatti e anche sentire il sostegno delle associazioni del territorio. Simon è un figlio di Casalnuovo e di tutta la comunità».