Sagliano sartoria

FIRENZE – La cittadina di Casalnuovo di Napoli è famosa in tutto il napoletano per essere storicamente una delle migliori piazze per la sartoria artigianale sul territorio. I mastri artigiani tramandano infatti la professione da padre in figlio, di generazione in generazione. Questa è la storia di Rosario Sagliano, artigiano di origini casalnuovesi che si è avvicinato per gioco alla professione, per poi aprire una bottega nel borgo San Frediano a Firenze.

Il maestro è diventato col tempo un professore della scuola Polimoda, una delle accademie di Moda più famose e complete al mondo.

Il professor Sagliano ha risposto ad alcune domande ai microfoni di Canale Uno, entrando nel cuore della propria professione con un’intervista esclusiva:

  • La passione per la sartoria ha origini lontane, quando ha capito che sarebbe diventata il lavoro della sua vita?

<<Ho capito che la sartoria sarebbe stata il mio futuro solo in un secondo momento. Anche se sono cresciuto in un ambiente sartoriale, io aspiravo più alla moda. Ho fatto anche esperienze in alcune case di moda che però non mi hanno soddisfatto dal punto di vista professionale. Sebbene abbia fatto le prime esperienze come sarto a 16 anni, all’inizio era tutto come un gioco e avevo bisogno di soldi. Ho capito che la sartoria sarebbe diventata la professione della mia vita un po’ dopo il diploma, verso i 20 anni>>.

  • La bottega del maestro Sagliano offre al cliente un abito tradizionale o anche un vestito dal taglio moderno?

<<Una sartoria non guarda molto la tendenza. La sartoria classica non segue la moda. Utilizzare oggi il termine classico secondo me non è molto corretto perché fa riferimento ai capi realizzati dai primi anni dell’ottocento ai primi anni del novecento. Quando si accorciano le giacche si cerca di rispettare il bon ton dell’eleganza. Bisogna rispettare dei canoni. Una giacca stretta non permette un portamento elegante. Cerco di trasferire al cliente che non è importante la tendenza ma l’eleganza. A me piace dire che la moda passa ma l’eleganza è per sempre. Una giacca moderna invece vuol dire morbida, corta ma senza spalline. Quello che noi indossiamo oggi è una giacca moderna>>.

  • Come è cambiata la professione del sarto rispetto alle generazioni precedenti?

<<È uno dei mestieri che non ha subito dei grandi cambiamenti. La tecnologia non ha favorito un vantaggio, sono pochi gli elementi che si sono aggiunti come lo sviluppo dei modelli attraverso la progettazione del CAD. È uno dei lavori puramente artigianali. Questo è uno dei pochi mestieri che si fanno come 100 o 200 anni fa. Forse sono cambiati un po’ gli interni e i tessuti oggi sono un po’ più morbidi. La tela di cammello si è sostituita con quella di canapa. Penso che in generale che il mondo della sartoria non subirà grossi cambiamenti con lo sviluppo tecnologico>>.

  • Da Casalnuovo al Polimoda di Firenze, la dimostrazione che i sogni e il duro lavoro pagano sempre?

<<Il passaggio da Casalnuovo a Firenze è stato lungo. Ho deciso di trasferirmi 10 anni fa dopo una serie di peripezie. Ho deciso di aprire la mia attività. Siccome è aperta al pubblico, dopo un po’ di lavoro sono stato contattato dal direttore del Polimoda che cercava un artigiano della sartoria. Al Polimoda mancava questa figura artigianale, manuale. Insegno ai ragazzi l’utilizzo degli strumenti e i segreti del mestiere dal punto di vista pratico. Questo è una delle poche professioni in cui i ragazzi mettono in pratica ciò che è riportato su carta. Io insegno la sartoria classica, ovvero la giacca sulle spalle>>.

  • Il Covid-19 ha toccato anche la sartoria? Ci sono stati dei cambiamenti a causa della pandemia?

<<Il Covid ha un po’ bloccati tutti. Essendo un laboratorio il luogo in cui lavoro sono potuto venire a lavorare. Ho completato dei lavori senza ricevere clienti. Ho continuato a lavorare con un metodo logistico concentrandomi sui lavori in ritardo. Dopo tempo è successo che stando a casa nei miei clienti è nata la voglia di fare un abito. Dopo c’è stato un boom di richieste. Fortunatamente non mi sono mai fermato>>.

  • Come vede il futuro della sartoria artigianale nei prossimi anni? I giovani di oggi sapranno ereditare la tradizione?

<<Devo ammettere che con l’ultimissima generazione ho qualche dubbio. Con l’avvento di internet c’è un distacco dai lavori artigianali. Tutto il mondo ci apprezza per la manualità. Se tutti si trasferiscono in Italia per questo mestiere, gli italiani invece si allontanano. Al sud è un discorso differente. I ragazzi trovano sbocco nei lavori manuali e nelle svariate sartorie. Penso che nel meridione questa tradizione continuerà. Se porteremo tale tradizione al nord come negli anni 70, questo mestiere continuerà a vivere. Nel sud c’è il destino della sartoria Italiana>>.

Di Bruno Aiello

Sognatore sociale figlio della generazione Z. Studente di Scienze della Comunicazione presso l'Università degli Studi Suor Orsola Benincasa. Provo sempre ad essere la miglior versione di sé stesso.

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