Roma, 16 ott. (askanews) – Al via oggi, 16 ottobre i pagamenti degli anticipi della Pac, che da regolamento comunitario si concluderanno il 30 novembre 2025. L’ammontare complessivo è di 726 milioni di euro e Agea in qualità di Organismo Pagatore eroga già oggi, primo giorno utile fissato dalle norme unionali, 363,5 milioni di euro così suddivisi: 285,9 in aiuti diretti, che vanno ad impattare sul reddito dell’agricoltore e 77, 6 milioni in sviluppo rurale, per investimenti a superficie nelle zone a rischio spopolamento.

Oggi ricevono la prima tranche di pagamenti 120.112 aziende su un totale di 400mila, specializzate soprattutto nella coltivazione di frumento, grano, orzo, pomodori, ulivi e viti. Aiuti che arriveranno in tutta Italia, in particolare al centro-sud: le aziende pugliesi riceveranno 98,2 milioni di euro; oltre 56 milioni la Sicilia; 73,5 milioni la Campania; 34 milioni le Marche; 31,8 milioni la Basilicata; 22,1 milioni il Lazio e 18,8 milioni l’Abruzzo.

In questo pacchetto 6 milioni di euro sono destinati ai giovani, una cifra importante, volta a favorire il ricambio generazionale nel settore agricolo, sostenendo l’insediamento e la permanenza dei giovani imprenditori agricoli.

Una boccata di ossigeno agli agricoltori sotto pressione per il momento critico dovuto all’effetto dei dazi, per le anomalie climatiche e per le tensioni geopolitiche. Non solo: il timing dell’Agenzia prevede, entro la prima settimana di novembre, un’altra tranche di pagamenti fino a raggiungere i 600 milioni complessivi rispetto ai 726 dell’importo totale degli anticipi.

Dal primo dicembre, poi, inizierà il pagamento dei saldi: anche su questo fronte, si sta lavorando per la funzionalizzazione delle tempistiche attraverso lo strumento bancario. Agea sta chiudendo infatti accordi con le banche, per garantire agli agricoltori un anticipo di credito sul saldo basato sui dati prevalidati dall’Agenzia stessa. Questo vuol dire, da una parte, l’immissione di prodotti finanziari a condizioni economiche vantaggiose per gli agricoltori rispetto all’attuale contesto; dall’altra, garantisce concessioni di credito con strumenti, forme e tempi di elaborazione delle procedure di pagamento che velocizzano, anticipandolo, il sostegno finanziario al settore.

Insomma, una notevole iniezione di liquidità in controtendenza rispetto alle decisioni sulla futura PAC, che vedrebbe ridotti i fondi all’agricoltura nella PAC post 2027, assegnando all’Italia 31 miliardi di euro, il 17,3% in meno dell’attuale programmazione pari a 37,5 miliardi.

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