Roma, 2 lug. (askanews) – Arrivano buone notizie sul fronte dei fertilizzanti in agricoltura: il divieto di utilizzo dell’urea nel Bacino Padano, che originariamente doveva entrare in vigore a partire dal primo gennaio 2027, è stato ufficialmente posticipato al primo gennaio 2028, come indicato nell’ultima stesura del “Piano d’azione per il miglioramento della qualità dell’aria”.

“Una buona notizia – commenta Alberto Cortesi, presidente di Confagricoltura Mantova – frutto del grande lavoro sindacale che la nostra organizzazione, a tutti i livelli, ha messo in campo fin da subito contro una norma che a nostro parere è assolutamente condivisibile, ma che presentava, e presenta tuttora, tempi e modi sbagliati”.

Se da un lato Confagricoltura Mantova sostiene che “fare tutto il possibile per migliorare la qualità dell’aria e rendere l’agricoltura sempre più green è uno dei nostri obiettivi”, dall’altro è chiaro che “i tempi sono troppo stretti e non abbiamo alternative valide. Per l’agricoltura mantovana e della pianura Padana in generale sarebbe una complicazione molto grave, perché allo stato attuale delle cose l’urea è un fertilizzante indispensabile. Non è possibile riorganizzare la filiera in così poco tempo”.

Ben venga lo slittamento dunque, ma le critiche a questa misura non cambiano: “la bozza del Piano cita possibili compensazioni economiche – conclude Cortesi – ma senza entrare nel dettaglio. Chiediamo, quindi, di aprire un dialogo sui tempi e sugli incentivi per arrivare gradualmente al divieto dell’urea davvero pronti e senza gravi danni alle imprese agricole”.

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