Un episodio allarmante ha scosso recentemente la comunità di Caltagirone, in provincia di Catania. Durante un controllo congiunto tra la Polizia Stradale e il personale dell’Azienda Sanitaria Provinciale, è stato intercettato un carico di prodotti lattiero-caseari destinati alla mensa di una scuola primaria, trasportati in condizioni che hanno fatto rabbrividire anche gli agenti più esperti.

All’interno del veicolo fermato, che sulla carta avrebbe dovuto essere refrigerato, sono stati rinvenuti circa 800 chilogrammi di latticini: formaggi freschi, ricotte, mozzarelle e persino 100 litri di latte. Accanto a questi, anche 500 vasetti di yogurt. Tutti destinati alla distribuzione quotidiana ai bambini di un istituto scolastico locale.

A rendere la scoperta ancora più grave è stato lo stato del sistema di refrigerazione del mezzo, risultato completamente non funzionante. In pratica, l’intero carico stava viaggiando a temperatura ambiente, sotto il caldo siciliano, senza alcuna protezione adeguata. Gli agenti hanno immediatamente riscontrato gravi irregolarità igienico-sanitarie, con il rischio concreto che quei prodotti potessero causare gravi conseguenze per la salute dei consumatori più vulnerabili: i bambini.

Le autorità sanitarie non hanno avuto dubbi: la merce è stata giudicata non idonea al consumo umano e posta sotto sequestro immediato. Tutti gli alimenti sono stati considerati compromessi, pericolosi e irrecuperabili. Il rischio di contaminazione batterica, in particolare di agenti come salmonella o listeria, era troppo elevato per permettere qualsiasi margine di tolleranza.

Il conducente del mezzo, ritenuto responsabile della gestione del trasporto, è stato sanzionato dal punto di vista amministrativo e denunciato penalmente. Le accuse sono pesanti: trasporto e detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione con finalità di distribuzione e consumo pubblico. Un reato che, se accertato, comporta non solo multe salate, ma anche la possibilità di pene detentive.

L’intervento delle autorità ha evitato quello che avrebbe potuto trasformarsi in un caso di intossicazione alimentare di massa. In contesti scolastici, la sicurezza alimentare rappresenta una priorità assoluta, e la catena del freddo è uno degli elementi fondamentali per garantire che i prodotti deperibili arrivino a destinazione in condizioni ottimali.

L’episodio ha sollevato numerose domande, sia a livello locale che regionale. Come è stato possibile che un carico di questa entità potesse circolare senza controlli preventivi? Chi era responsabile della verifica dei mezzi di trasporto prima della partenza? E, soprattutto, quante altre forniture potrebbero aver subito lo stesso trattamento senza essere mai intercettate?

Si tratta di un caso che evidenzia l’importanza dei controlli incrociati tra forze dell’ordine e autorità sanitarie, soprattutto in un ambito delicato come quello della ristorazione scolastica. In Sicilia, come nel resto del Paese, le mense scolastiche rappresentano un punto critico del sistema di tutela della salute pubblica, poiché forniscono pasti quotidiani a migliaia di bambini.

L’auspicio è che l’accaduto serva da monito per tutti gli operatori del settore: dalla produzione al trasporto, ogni anello della catena alimentare deve operare con la massima responsabilità. Perché quando in gioco c’è la salute dei più piccoli, non esistono scorciatoie.

 

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