L’appello dei testimonial in un video

“Non è bastato!”, tre parole che diventano un tormentone nel video che importanti personaggi noti hanno realizzato insieme a Marevivo per denunciare il grave rischio che pende sull’Area Marina Protetta di Gaiola, dove un assurdo progetto di “riqualificazione ambientale” consentirà che liquami e acque potenzialmente tossiche di dilavamento urbano finiscano nel delicato ecosistema marino.

“Non è bastato!” è un grido di sdegno che sottolinea un paradosso: a nulla sono serviti 35 anni di battaglie ambientaliste e legali per arrivare all’istituzione di un’area di protezione dello specchio di mare tra Gaiola e l’isola di Nisida, una delle zone di più alto pregio naturalistico e culturale dell’area.

Da Luisa Ranieri a Valerio Rossi Albertini, da Giusy Buscemi ad Alessandro Cecchi Paone, da Geppy Gleijeses a Debora Caprioglio, da Marisa Laurito a Patrizio Rispo, da Pino Ammendola a Licia Colò, da Lorenzo Gleijeses fino Rosalba Giugni, la presidente di Marevivo che chiude il video: sono loro le prime voci – alle quali se ne aggiungeranno delle altre – che puntualmente spiegano le ragioni di questa follia che sta per colpire un importante parco sommerso del nostro Paese, emblema della mancanza di attenzione verso l’intero sistema delle aree protette.

Quello che sta per accadere a Gaiola non è grave solo nel caso specifico, ma può trasformarsi in un vulnus per tutte le 31 Aree Marine Protette italiane, un sistema che tutela complessivamente circa 228mila ettari di mare e quasi 700 chilometri di costa

“Il Parco Sommerso di Gaiola è il simbolo di un cortocircuito tra teoria e prassi – dichiara Rosalba Giugni, Presidente Fondazione Marevivo. – Da un lato, c’è un grande impegno collettivo per proteggere le zone di maggior pregio del nostro Paese, come le Aree Marine Protette, dall’altro ci si scontra con interessi più forti e meno lungimiranti che fanno prevalere la distruzione sulla conservazione del patrimonio naturale.

Oggi ancora una volta, dopo 35 anni di impegno e battaglie, importanti personaggi noti si sono uniti alla protesta offrendo la loro immagine per influenzare le giuste soluzioni, a loro va tutta la nostra più sincera gratitudine.

Il nostro plauso anche a chi è stato sempre in prima linea in questa battaglia, il Direttore dell’AMP di Gaiola, Maurizio Simeone, sostenuto dal Coordinamento Tutela “Chi tene o’ mare”, la Consigliera regionale Roberta Gaeta, Greenpeace Italia e gli avvocati Marone e Fucci che hanno supportato il nostro ricorso al Tar Campania.

L’amara conclusione è che non basta promuovere leggi per la tutela ambientale e coinvolgere cittadini e istituzioni per arrestare un degrado galoppante che rischia di portarci verso la sesta estinzione di massa.

Anche se non siamo coinvolti emotivamente, cerchiamo almeno di impegnarci in difesa della natura per puro egoismo di specie, affinché possiamo c è stato  divulgato sui canali social di Marevivo e dei vari personaggi, vengono spiegati tutti i passaggi che “non sono bastati” ad arrestare lo scempio.

L’articolo L’allarme di Marevivo per salvare l’Area Marina Protetta di Gaiola proviene da Notiziedi.it.

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