Servono interventi immediati ma senza fare allarmismi

Roma, 30 ott. (askanews) – Cresce anche in Toscana la preoccupazione per la Blue Tongue, malattia virale che colpisce il bestiame e minaccia la stabilità del comparto agricolo europeo. “Non bisogna fare allarmismi, ma fare la necessaria vigilanza sì”, dice Marco Neri, presidente di Confagricoltura Toscana. In Italia sono stati rilevati diversi focolai, con impatti significativi non solo per le aziende colpite, ma per l’intera filiera agricola e zootecnica, a partire dalle forniture fino alla distribuzione dei prodotti derivati.

“Noi come Confagricoltura Toscana – dice Neri – siamo in costante contatto con le aziende del territorio per monitorare l’evoluzione della situazione e con le istituzioni locali. La Regione Toscana ha già fatto un bando a sostegno degli allevatori che mettono a disposizione delle autorità sanitarie capi di bestiame con funzione di ‘sentinella’ per verificare l’eventuale circolazione virale. Ma ovviamente non può bastare ed è evidente che sia necessario un intervento coordinato tra tutti i Paesi membri dell’Unione europea per garantire misure adeguate sia sulla prevenzione che sul contenimento e una distribuzione equa dei fondi necessari”.

“La nostra agricoltura – dice il presidente di Confagricoltura Toscana – è già sotto pressione a causa delle conseguenze delle tensioni geopolitiche, dell’inflazione e di politiche comunitarie spesso distanti dalle esigenze reali del settore. Gli allevatori toscani, così come quelli di tutta Italia, non possono subire ulteriori colpi. Per questo chiediamo alle istituzioni europee non solo la disponibilità immediata di vaccini sicuri ed efficaci, ma anche la predisposizione di aiuti economici diretti per sostenere le aziende che subiscono perdite economiche a causa della Blue Tongue”.

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