Su 100 caffè 40 consumati a casa, italiani attenti a sostenibilità
Roma, 27 set. (askanews) – Gli italiani non rinunciano al caffè, neanche in tempi di ristrettezze economiche: per il 42,2% è un modo per ritrovare la carica, per il 33,7% un momento di condivisione speciale. Sono alcuni dei risultati della indagine realizzata in occasione della Giornata Internazionale del Caffè dal Consorzio Promozione Caffè, in collaborazione con AstraRicerche.
Il mercato mondiale del caffè torrefatto nel 2022 è valutato in circa 120 miliardi di dollari e rappresenta consumi pari a 170,8 milioni di sacchi da 60 kg, equivalenti a 3,1 miliardi di tazzine bevute ogni giorno su scala globale. In questo quadro, l’Italia riveste un ruolo di primo piano, innanzitutto come Paese consumatore: è il settimo al mondo con 5,2 milioni di sacchi annui. Secondo gli ultimi dati, infatti, circa il 73,9% degli lo beve regolarmente ogni giorno. Ma nel 2023, come sono cambiate le nostre preferenze di consumo?
Secondo l’indagine, su 100 caffè, circa 40 vengono consumati a casa, seguiti dal bar (circa 14 su 100). Macchina a cialde, moka e macchina da espresso automatica restano le modalità preferite con cui gli italiani preparano il caffè (rispettivamente il 42,7%, il 28,8% e il 17,1%). Per la maggior parte di noi il caffè è una ricarica di forza mentale ed energia fisica (42,2%), un rito personale (35,6%), e un catalizzatore di buonumore e socialità (33,7%) da condividere con gli altri.
E se la maggior parte degli italiani per comodità sceglie l’acquisto al supermercato (72,8%) c’è ancora una buona fetta di appassionati che amano recarsi presso le torrefazioni e scegliere la propria miscela (12%).
I consumatori di oggi sono però anche attenti alla filiera e al suo impegno: riconoscono l’impegno nella sostenibilità sia delle nuove confezioni (61,7%) sia dei nuovi processi produttivi e di trasporto (58,3%) e desiderano che questo trend venga mantenuto e incrementato sempre di più (50,3%).